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Scuola. Al via il progetto Binge Drinking in modalità digitale

Data: 3 Aprile 2020

Didattica on line per gli studenti delle scuole coinvolte, parte anche una campagna di sensibilizzazione sui social

Roma, 3 aprile 2020  –  Nonostante lo stato di emergenza che stiamo vivendo, le attività sociali e i progetti di sensibilizzazione non si fermano: parte il progetto per i giovani “Binge Drinking 2a Edizione – Azioni di sensibilizzazione nei contesti scolastici in ordine al consumo e all’abuso di alcol tra gli adolescenti”, rimodulato in base alle nuove esigenze.

Il progetto è promosso dall’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, realizzato da Fondazione Roma Solidale in partnership con l’Ordine degli Psicologi del Lazio, in collaborazione con Idego Psicologia Digitale e con il contributo della Polizia di Stato – che interverrà nella fase conclusiva in presenza, rimandata in autunno.

Binge Drinking mira a coinvolgere la popolazione giovanile degli istituti scolastici secondari di I e II grado del territorio romano, mediante azioni di sensibilizzazione finalizzate a generare nuovi comportamenti responsabili e un rapporto consapevole, sano e virtuoso con le bevande alcoliche.

Per Binge Drinking si intende l’assunzione di più bevande alcoliche in un’unica occasione di consumo, ed in breve tempo: lo scopo principale è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo, una moda giovanile associata spesso al compimento di un reato.

In virtù delle attuali disposizioni, la seconda edizione di “Binge Drinking” prende il via in modalità digitale.

Il progetto originario prevedeva una serie di incontri con gli studenti, per testare il livello di consapevolezza dei ragazzi su questo tema e iniziare delle riflessioni condivise. I questionari sono stati somministrati on line ai ragazzi degli istituti originariamente destinatari del progetto, che li hanno compilati a casa.

Nell’impossibilità di condurre interventi in classe, insieme ai partner e alle scuole coinvolte, si stanno organizzando, in collaborazione con le scuole, attività esperibili da casa, attraverso modalità on line, mutuando i principi della formazione a distanza. Anche il prezioso contributo delle esperienze di realtà virtuale e di peer education sarà riformulato in attesa della riapertura delle scuole.

Inoltre, parte oggi la campagna di comunicazione social, attraverso la quale veicolare informazioni aggiornate e corrette, valorizzando il rapporto di ricerca prodotto dall’Ordine degli Psicologi del Lazio al termine della prima edizione. Obiettivo è analizzare le percezioni, le motivazioni e le pratiche di consumo diffuse tra gli adolescenti.

“Abbiamo deciso di portare avanti i progetti, ovviamente rimodulati, perché la sensibilizzazione resta l’obiettivo primario, anche in questo periodo, anzi direi a maggior ragione in questo periodo. I ragazzi ora non possono uscire, ma stanno sul web. I messaggi dei social arrivano e i nostri giovani sono ancora più recettivi”, dichiara l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.

“Riteniamo quindi fondamentale – prosegue – far proseguire i progetti didattici in programma e veicolare messaggi anche sui social su pericoli che sono parte di quella quotidianità a cui tutti desideriamo tornare al più presto. Lavoriamo adesso perché i ragazzi possano vivere la ripresa con una spensieratezza sicura”.

Con la seconda edizione di Binge Drinking, si rinnova, sviluppandosi ulteriormente, l’impegno di Fondazione Roma Solidale per contribuire a realizzare interventi inclusivi promuovendo comportamenti responsabili tra gli adolescenti, con particolare riferimento alle fasce maggiormente svantaggiate. Nello specifico, a partire da Binge Drinking, Fondazione Roma Solidale avvierà un lavoro organico di esplorazione e intervento sulle tematiche delle nuove dipendenze emergenti tra i minori.

“Il progetto realizzato dalla Fondazione Roma Solidale ha diversi punti di forza”, afferma Federico Conte, Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. “Innanzitutto – sottolinea – rappresenta un’importante iniziativa di sensibilizzazione su di un argomento ancora poco conosciuto e sottovalutato nella sua effettiva entità e gravità. In secondo luogo, scommettendo su un approccio di tipo preventivo e focalizzato sul piano della responsabilizzazione, compie certamente la scelta più efficace in termini di investimento. Infine, muovendo da un solido disegno di ricerca, attribuisce al discorso scientifico quella centralità che appare irrinunciabile nel trattare una materia così delicata e un target così esposto”.

 “Il contributo di Idego – Psicologia Digitale consente di parlare ai giovani utilizzando un linguaggio più vicino a quello delle nuove generazioni, il linguaggio delle nuove tecnologie e del digital”, sostiene Simone Barbato,  executive director & co-founder. “Lo strumento innovativo e interattivo della realtà virtuale – aggiunge – è in grado di coinvolgere gli studenti dal punto di vista percettivo, emotivo e motivazionale, generando un ‘effetto wow’ efficace e divertente”.