Seguici su

Progetto IPERCONNESSI, fase iniziale di esplorazione: risultati e prodotti

Data: 13 Novembre 2020

Si è conclusa la prima edizione del progetto “IPERCONNESSI – Azioni di sensibilizzazione nei contesti scolastici sul tema della Dipendenza da Smartphone e Social media” promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale, Dipartimento Politiche Sociali – Direzione Salute e realizzato da Fondazione Roma Solidale in partnership con l’Ordine degli Psicologi del Lazio, in collaborazione con Idego Psicologia Digitale

Le dipendenze da smartphone e da social media raggiungono in adolescenza livelli allarmanti, connotandosi nella forma di vere e proprie nuove patologie (dalla nomofobia e la ringxiety, fino al phubbing), ma si mostrano con preoccupante evidenza già ad età precedenti, nelle bambine e nei bambini frequentanti le scuole secondarie di primo grado e, addirittura, le scuole primarie. Di fronte a un fenomeno ormai radicato nelle nostre società, agli adulti (che a differenza dei lori figli non sono “nativi digitali”) spetta in primo luogo il compito di porsi in posizione di ascolto nei confronti di tali nuovi strumenti e linguaggi, ma anche la responsabilità di comprendere e gestire i rischi associati alle nuove condotte che regolano le vite sociali ed affettive dei minori. Alcuni studi evidenziano come già dall’età di cinque anni emerga il desiderio di avere un cellulare o un tablet tutto per sé e come l’uso dei dispositivi digitali cresca esponenzialmente fino ai 10 anni, quando l’80% dei/delle bambine/e dichiara di “navigare” in rete praticamente ogni giorno. Una recente indagine (OCSE-PISA 2015) ha rilevato come il 23,3% degli adolescenti italiani (uno dei valori più alti al mondo) dichiari di trascorrere più di 6 ore al giorno online e il 47% affermi addirittura di “sentirsi male in assenza di una connessione ad Internet”.

In questo primo arco progettuale, “Iperconnessi” si è impegnato in un’attività iniziale di esplorazione del fenomeno, una sorta di pre-test finalizzato a comprendere meglio il campo di analisi che ha coinvolto un primo gruppo di istituti scolastici primari e secondari di primo grado, con particolare riferimento ai cambiamenti ulteriori innescati dal lockdown, prima, e dalla fase di convivenza con il COVID-19, poi. I primi dati, estrapolati dal rapporto di ricerca realizzato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, dal titolo “IPERCONNESSI – Percezioni, motivazioni e utilizzi dell’online” mostrano che quattro ragazzi su cinque (nella fascia d’età 10 – 14 anni) utilizzano lo smartphone e due su tre ne hanno uno personale; il loro utilizzo è molto diffuso sia tra amici che familiari e appare una pratica incoraggiata anche dalle famiglie; la quasi totalità dei ragazzi e delle ragazze ha possibilità di connettersi online e conosce i social media – tra i più utilizzati WhatsApp, YouTube, Google+ e Tik Tok -; un/a ragazzo/a su due dichiara di avere un “profilo personale” attivo; un intervistato su tre afferma di fare uso dei dispositivi anche dopo mezzanotte e durante i pasti almeno una volta al mese.

Per i/le ragazzi/e, gli strumenti tecnologici hanno, da un lato, una funzione strumentale connessa alla ricerca di informazioni, allo studio, alle lezioni, al guardare video o ascoltare musica, ma ancora di più sembrano avere una funzione affettiva: nel corso degli incontri, infatti, è emersa la percezione che il tempo libero, spesso associato a stati di noia e isolamento, sia un contenitore vuoto che deve essere riempito. Allo stesso modo, appare pressante l’esigenza percepita di incrementare la rete di relazioni per appagare il bisogno di riconoscimento sociale.

A seguito dell’emergenza coronavirus, i ragazzi riportano di aver intensificato di molto l’utilizzo di internet e tale aumento è ancora più rilevante in coloro che hanno percepito un elevato di stress a causa dell’isolamento forzato e sperimentato più frequentemente stati affettivi negativi.

I dati e i vissuti emersi nel corso della prima fase di coinvolgimento delle scuole sono stati posti al centro di una campagna di comunicazione “social” condivisa dall’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale e dalla Fondazione Roma Solidale.