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LO SPIRAGLIO 2017: a Paolo Virzì il premio Lo Spiraglio – Fondazione Roma Solidale

Data: 17 Marzo 2017

Sono stati consegnati, alla presenza di Laura Baldassarre, Assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale,  i premi della settima edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento di corti e lungometraggi, che si è tenuto a Roma dal 31 marzo al 2 aprile 2017 presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Paolo Virzì, che ha ricevuto il Premio Lo Spiraglio – Fondazione Roma Solidale onlus. Il festival – diretto da Federico Russo e Franco Montini, è stato organizzato da ASL Roma 1 – Dipartimento Salute MentaleROMA CAPITALE, in partenariato con Fondazione Roma Solidale onlus e in collaborazione con MAXXI, con lo scopo di raccontare il mondo della salute mentale attraverso le immagini.  Ecco i premi della settima edizione e le relative motivazioni: Premio Jorge Garcia Badaracco “Fondazione Maria Elisa Mitre” al miglior lungometraggio a: LA MALATTIA DEL DESIDERIO di Claudia Brignone Un racconto partecipe, e mai retorico, sulle vite di chi è affetto dalla “malattia del desiderio” (la dipendenza). Con grande delicatezza e con estrema verità, Claudia Brignone entra nella complessa relazione tra operatori e tossicodipendenti. Ci racconta queste storie estreme e disperate con uno sguardo sempre attento, misurato, consapevole e mai artefatto. Un lavoro di grande rigore estetico, collocabile nel vivacissimo panorama del Cinema del Reale che negli ultimi anni ha messo in luce alcuni dei migliori registi italiani, tra cui Leonardo di Costanzo, Pietro Marcello, Alice Rohrwacher e Gianfranco Rosi. Menzione speciale al lungometraggio a: CONTROINDICAZIONE di Tamara Von Steiner Il rito della Via Crucis, come meditazione e commemorazione della Passione di Cristo Gesù, è immagine e rappresentazione metaforica del percorso doloroso di internamento negli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari) italiani.Controindicazione si rivela una storia di dolori, di “gioiose” speranze e di ritorno alla vita, che conduce la nostra mente e il nostro cuore dentro l’orrore dell’internamento e fa intravedere la promessa di trasformazione e chiusura di quei luoghi. Quando è stato girato, la speranza di un ritorno alla vita e la promessa di superamento dell’esclusione erano ancora intatte. In questi giorni però il disegno di legge n. 2067 riguardante la riforma della Giustizia, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera, ripropone e ripristina nelle nuove strutture REMS i vecchi ricoveri di internamento degli OPG appena svuotati. La giuria e Lo Spiraglio tutto uniscono la propria voce a quelle di quanti si stanno adoperando perché il Parlamento italiano corregga il disegno di legge in esame, in nome di una scelta di civiltà e di umanità e perché non si riaffermi un assurdo ritorno al passato dei manicomi giudiziari e la rivincita dell’istituzione totale e della logica manicomiale. Premio Fausto Antonucci al miglior cortometraggio a: Fiammifero (male non fare, paura non avere) di Lorenzo Ambrosino A bordo della sua Skoda zeppa di oggetti recuperati nella spazzatura, Enzo, detto “Fiammifero”, vagabonda per i quartieri di Napoli, portando soccorso a piccioni e gatti randagi nascosti sotto i cassonetti. E intanto canticchia, ragiona, ride, fa il verso degli animali che aspettano da lui il cibo, e parla, parla da solo e dunque parla a noi, di quanto sia semplice la ricetta del bene. Con questi minimali ingredienti visivi e sonori, Lorenzo Ambrosino è riuscito a costruire nel breve arco del cortometraggio un personaggio completo e umano, a suo modo tipico eppure speciale, teatrale e allo stesso tempo autentico. E’ quel che si chiede a questo formato cinematografico: raccontare una storia, anzi un’intera vita, in pochi minuti, e Ambrosino ci è riuscito.