Seguici su

La cittadinanza negata

Data: 4 Febbraio 2013

Negli ultimi giorni è nato un dibattito sui casi di cittadinanza negata a persone con sindrome di Down nate in Italia da famiglie straniere, e quindi con il diritto di chiederla al diciottesimo anno d’età, perché non ritenute “capaci di intendere e di volere”. Per sciogliere tutti i dubbi basterebbe semplicemente leggere l’articolo 18 della Convenzione Onu, ratificata dal nostro paese nel 2009 con la legge n. 18/2009. In quest’articolo, libertà di movimento e cittadinanza, si prescrive infatti che: “1. Gli Stati Parti riconoscono alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, il diritto alla libertà di movimento, alla libertà di scelta della propria residenza e il diritto alla cittadinanza, anche assicurando che le persone con disabilità: (a) abbiano il diritto di acquisire e cambiare la cittadinanza e non siano private della cittadinanza arbitrariamente o a causa della loro disabilità, (b) non siano private a causa della disabilità, della capacità di ottenere, detenere ed utilizzare la documentazione attinente alla loro cittadinanza o altra documentazione di identificazione, o di utilizzare le procedure pertinenti, quali le procedure di immigrazione, che si rendano necessarie per facilitare l’esercizio del diritto alla libertà di movimento, (c) siano libere di lasciare qualunque paese, incluso il proprio, (d) non siano private, arbitrariamente o a motivo della loro disabilità, del diritto di entrare nel proprio paese ”. (http://www.superando.it) (http://www.coordown.it) (http://www.aipd.it)