Seguici su

Sociale. Disponibili i risultati dei progetti per i giovani

Data: 6 Novembre 2020

Roma, 6 novembre 2020 – Disponibili i primi risultati e i prodotti dei tre progetti destinati a bambine/i e adolescenti, promossi da Roma Capitale – Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale, Dipartimento Politiche Sociali – Direzione Salute e Benessere e realizzati dalla Fondazione Roma Solidale.

In considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, i progetti, in stretta collaborazione con gli Istituti Scolastici di Roma, sono stati rimodulati, avviando sperimentazioni nell’ambito della Didattica a Distanza nel periodo del lockdown e coinvolgendo docenti, famiglie e studenti nelle campagne di comunicazione “social”.

Il progetto “Iperconnessi”, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Lazio e con il contributo di IDEGO – Psicologia Digitale, ha esplorato le dipendenze da smartphone e da social media, nelle bambine e nei bambini frequentanti le scuole secondarie di primo grado e negli ultimi due anni delle primarie. L’attività iniziale di esplorazione del fenomeno ha coinvolto un primo gruppo di istituti scolastici, con particolare riferimento agli ulteriori cambiamenti innescati prima dal lockdown, e poi dalla fase di convivenza con il COVID-19. I dati e i vissuti emersi nel corso della prima fase di coinvolgimento delle scuole sono stati posti al centro di una campagna di comunicazione “social”.

“Binge Drinking” ha portato avanti per il secondo anno, sempre in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Lazio e con il contributo di IDEGO – Psicologia Digitale, azioni di sensibilizzazione finalizzate a generare nuovi comportamenti responsabili e un rapporto consapevole, sano e virtuoso con le bevande alcoliche. Anche per questo progetto, la rimodulazione ha visto protagonista la campagna di comunicazione social #DivertirsiSenzaRischiare.

Con il terzo progetto, “Giovani in Campo”, l’Amministrazione ha sperimentato su tutto il territorio cittadino ed in stretta connessione con gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado la pratica del calcio solidale, allo scopo di valorizzare il Calcio come strumento di inclusione e narrazione, occasione per parlare di sessismo, razzismo e bullismo. Data l’emergenza da COVID-19, il progetto è stato rimodulato a partire dalla campagna di comunicazione #ProntiATornareInCampo: che ha coinvolto 28mila persone, mostrando come, dall’avvio dell’emergenza e con l’insorgere di particolari bisogni di “vicinanza” e “contatto”, il target di Giovani in Campo si sia esteso. La campagna, oltre ai bambini e agli adolescenti, si è estesa all’intera cittadinanza di Roma.

“I dati che emergono dai tre progetti sono molto significativi, sia singolarmente che in relazione tra loro e ancor di più alla luce del periodo particolare che stiamo vivendo” afferma l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Veronica Mammì“I ragazzi rischiano l’iperconnessione in età precoce e la situazione emergenziale non li aiuta, ma sia per questo problema che per l’abuso di alcol emerge la componente affettiva e sociale, dato che ci spinge ad agire in quella direzione, come amministrazioni, educatori, famiglie. Giovani in campo, infatti, ci dà la conferma che è possibile fare rete su valori positivi, proponendo riflessioni e lanciando sfide importanti ai nostri ragazzi, a cui rispondono con slancio.

Ringrazio Roma Solidale, l’Ordine degli Psicologi e IDEGO – Psicologia Digitale per l’impegno in questi progetti, per la realizzazione di report preziosi per la progettazione di interventi per i nostri ragazzi.”

SCHEDA
Sintesi dati “Iperconnessi”
I primi dati, estrapolati dal rapporto di ricerca realizzato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, dal titolo “IPERCONNESSI – Percezioni, motivazioni e utilizzi dell’online” mostrano che quattro ragazzi su cinque (nella fascia d’età 10 – 14 anni) usano lo smartphone e due su tre ne hanno uno personale; il loro utilizzo è molto diffuso sia tra amici che familiari e appare una pratica incoraggiata anche dalle famiglie; la quasi totalità dei ragazzi e delle ragazze ha possibilità di connettersi online e conosce i social media – tra i più utilizzati WhatsApp, YouTube, Google+ e Tik Tok -; un/a ragazzo/a su due dichiara di avere un “profilo personale” attivo; un intervistato su tre afferma di fare uso dei dispositivi anche dopo mezzanotte e durante i pasti almeno una volta al mese. La funzione è strumentale: ricerca di informazioni, studio, lezioni, guardare video o ascoltare musica, ma prevale la percezione affettiva: la percezione è che il tempo libero, spesso associato a stati di noia e isolamento, sia un contenitore da riempire. Pressante l’esigenza percepita di incrementare la rete di relazioni per appagare il bisogno di riconoscimento sociale.
A seguito dell’emergenza coronavirus, i ragazzi riportano di aver intensificato di molto l’utilizzo di internet e tale aumento è ancora più rilevante in coloro che hanno percepito un elevato stress a causa dell’isolamento forzato e sperimentato più frequentemente stati affettivi negativi.

Sintesi dati “Binge Drinking”
Dal report di ricerca realizzato grazie al contributo dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, dal titolo “BINGE DRINKING II EDIZIONE 2020 – PERCEZIONI, MOTIVAZIONI E PRATICHE DI CONSUMO TRA GLI ADOLESCENTI” emerge che i  giovani non sembrano adeguatamente informati circa i limiti di età raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito al consumo di alcol; il 60.7% dichiara di consumare alcol una o più volte al mese, mentre il 10.6% riporta di farne uso più volte nell’arco della settimana; appaiono consumatori a rischio il 59.4% dei giovani di età compresa tra i 13 e i 17 anni coinvolti nello studio; l’alcol appare uno strumento che, inconsapevolmente, i giovani utilizzano per accrescere una immagine positiva di sé e favorire la socializzazione con il gruppo dei pari.

Risultati “Giovani in campo”
Le scuole coinvolte nel progetto, il corpo docenti e gli educatori, gli operatori sociali e sportivi, sono stati chiamati a contribuire con idee, riflessioni e contributi. I ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine, insieme ai propri insegnanti, ai giornalisti, a sportivi, ad artisti come Carlo Verdone, hanno prodotto videoclip, slogan, suggerimenti per allenarsi a casa, recensioni dei più bei film e i libri più appassionanti sul calcio, inventando incontri di calcio virtuale e sfide, informando sulle diverse iniziative cittadine “sociali e sportive”, dichiarandosi – tutte e tutti – “pronti a tornare in campo”.
Alla fine del percorso ragazzi e docenti hanno composto l’Inno del Calcio Solidale, dal titolo “Un posto nell’Universo”, che sarà presentato pubblicamente nei prossimi giorni.
In collaborazione con Asilo Savoia-Programma “Talento&Tenacia”, che gestisce fondi per l’avvio alla pratica sportiva di adolescenti e giovani in condizioni di fragilità socio-economica, è stato possibile riservare 125 buoni sportivi da 400 euro l’uno a beneficio di minori in condizioni di fragilità, di età compresa tra i 6 e i 17 anni.
In collaborazione con Liberi Nantes, associazione che si occupa da anni di inclusione sociale di migranti e rifugiati attraverso la pratica sportiva, il progetto ha avviato il coinvolgimento dei Minori Stranieri Non Accompagnati, a partire dal gruppo ospitato presso la Città dei Ragazzi, in attività ludico-sportive da svolgersi nel campo di “calcio a otto” presente all’interno della struttura, con l’obiettivo di costituire una squadra di calcio composta da MSNA che prenderà parte ai tornei e ai diversi eventi sociali e sportivi programmati da “Giovani in Campo”.