Progetto BINGE DRINKING, seconda edizione: risultati e prodotti
Data: 13 Novembre 2020
Si è appena conclusa la seconda edizione del progetto “Binge Drinking– Azioni di sensibilizzazione nei contesti scolastici in ordine al consumo e all’abuso di alcol tra gli adolescenti” promosso Roma Capitale – Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale, Dipartimento Politiche Sociali – Direzione Salute e realizzato da Fondazione Roma Solidale in partnership con l’Ordine degli Psicologi del Lazio, in collaborazione con Idego Psicologia Digitale.
Nonostante lo stato di emergenza che stiamo vivendo, le attività del progetto non si sono fermate sono state rimodulate in base alle nuove esigenze in modalità digitale.
Il progetto sperimenta da due anni, in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Lazio e con il contributo di IDEGO – Psicologia Digitale, azioni di sensibilizzazione finalizzate a generare nuovi comportamenti responsabili e un rapporto consapevole, sano e virtuoso con le bevande alcoliche. Nello specifico, per binge drinking (letteralmente “abbuffata alcolica”) si intende l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve: lo scopo principale è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo assunta come moda giovanile associata spesso al compimento di un reato.
Nell’ultimo anno, il progetto ha realizzato interventi di sensibilizzazione e attivazione negli Istituti Scolastici secondari di primo e secondo grado nell’ambito della DAD, coinvolgendo studenti e studentesse in un percorso di emersione del particolare punto di vista giovanile sul fenomeno dell’abuso di alcol ad età molto precoci e sulle pratiche di consumo tra gli adolescenti, lanciando inoltre una campagna di comunicazione in grado di restituire dati certi e offrire spazio ai vissuti.
Dal report di ricerca realizzato grazie al contributo dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, dal titolo “BINGE DRINKING II EDIZIONE 2020 – PERCEZIONI, MOTIVAZIONI E PRATICHE DI CONSUMO TRA GLI ADOLESCENTI” segnaliamo alcune evidenze:
- I giovani non sembrano adeguatamente informati circa i limiti di età raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito al consumo di alcol; il 60.7% dichiara di consumare alcol una o più volte al mese, mentre il 10.6% riporta di farne uso più volte nell’arco della settimana; si beve soprattutto in casa; il binge drinking sembra riguardare più di un adolescente su tre (36.3%; 31.5% delle femmine e 40.2% dei maschi); nello specifico il 16.3% degli adolescenti riporta di assumere tale condotta almeno una volta al mese;
- In base al criterio definito dall’Istituto Superiore di Sanità per identificare i consumatori a rischio (nel caso di persistenza di un consumo abituale in una prospettiva di salute pubblica), la prevalenza nei giovani di età compresa tra i 13 e i 17 anni coinvolti nello studio è risultata pari al 59.4%;
- L’alcol appare uno strumento che, inconsapevolmente, i giovani utilizzano per accrescere una immagine positiva di sé, così da favorire la socializzazione con il gruppo dei pari.
Complessivamente, i dati appaiono quindi allarmanti e il fenomeno sembra sottostimato dalle statistiche nazionali al momento disponibili. I risultati confermano il ruolo centrale delle variabili psicologiche per la più ampia comprensione del fenomeno: sembra infatti confermata l’ipotesi che il ricorso all’alcol possa rappresentare una strategia per rafforzare la propria autostima e come con il graduale aumento del suo consumo, l’adolescente possa inconsciamente sperimentare nel tempo un ridotto senso di minaccia e pericolosità associato all’alcol.
I dati e i vissuti emersi nel corso delle attività di coinvolgimento delle scuole sono stati posti al centro della campagna di comunicazione social #DivertirsiSenzaRischiare condivisa dall’Assessorato e dalla Fondazione Roma Solidale.